È qualche anno che manchiamo dalla Sardegna, l’ abbiamo girata in lungo e in largo dal 1985, ma questa volta adottiamo una strategia diversa; non faremo un giro su spiagge già viste o note ma ci focalizzeremo su poche località: Piscinas per le dune marine più vaste e alte d’Europa e la spiaggia di Tuaredda una delle più belle della Sardegna.
L’ altra novità di questo viaggio è l’ uso di un gommone a chiglia rigida ma ripieghevole in maniera di entrare nel gavone del nostro camper con motore elettrico ricaricato dal fotovoltaico presente sul tetto.
Ci saranno alcuni imprevisti che ci faranno cambiare il programma dell’ itinerario arricchendo il viaggio anche con una tappa in montagna alla scoperta della natura selvaggia completamente sconosciuta alla maggioranza dei turisti.
Olbia
18 giugno 2025
Porto di Civitavecchia ore 8,30 siamo sul traghetto della Tirrenia sta mollando gli ormeggi e sta per partire.
Siamo arrivati al porto ieri sera, abbiamo parcheggiato davanti alla biglietteria e abbiamo passato lì la notte tranquillamente.
Abbiamo davanti a noi 7 ore di viaggio prima di arrivare ad Olbia.
Il traghetto è un ex Moby ora ridipinto Tirrenia.
L’ arrivo è previsto alle 15,35.
Arriviamo circa mezz’ora dopo il previsto.
Sbarchiamo e subito ci dirigiamo verso Piscinas.
Ci vogliono quasi 4 ore per arrivarci e decidiamo verso le 16,30 di fermarci lungo la strada.
Scegliamo un sito archeologico nuragico: I nuraghi, maestose torri in pietra, sono la testimonianza tangibile di un passato glorioso. Lungo l’ autostrada per Cagliari un cartello: Nuraghe Losa, ci cattura e usciamo dall’ autostrada e il sito archeologico è subito li. C’ è un parcheggio e alla biglietteria chiediamo se possiamo fermarci al parcheggio la notte per visitare il nuraghe la mattina. Ci dicono di fermarci in fondo al parcheggio. Apertura sito al mattino alle 8,30.
Nuraghe Losa

19 giugno
Alle 8,30 siamo alla biglietteria e paghiamo due biglietti 6€ l’ uno.
Saliamo sulla strada che porta al nuraghe e un nutrito numero di cartelli ci guida dalla cinta muraria originale che circonda quasi tutto il sito archeologico. Inoltre tramite codice da scannerizzare con il cellulare si può entrare sul sito internet e ascoltare quello che c’è scritto sui cartelli.
La visita è molto interessante dura circa un’ora e mezza compreso il piccolo museo e ne vale sicuramente la pena.
Finita la visita partiamo in direzione di Piscinas.
Abbandonata l’ autostrada giriamo verso Arbus. La strada alla fine diventa sempre più stretta e prendiamo la deviazione per Piscinas qui entriamo nell’ area dell’ ex miniera, si vedono i vecchi edifici abbandonati, poi inizia la strada sterrata di circa 12 km con le piante che a tratti invadono la carreggiata, si procede in seconda marcia sobbalzando sulle buche e suonando per avvertire i veicoli che vengono in senso opposto.
Arriviamo finalmente in vista delle dune enormi e maestose poi il parcheggio diviso tra auto e camper: costo 15€ al giorno. Ci avvertono che è solo sosta e non è possibile occupare gli spazi esterni alla sagoma del camper.
Ormai è ora di pranzo e mangiamo.
Nel pomeriggio andiamo al mare molto cristallino e ci rimaniamo fino a sera.
Piscinas

20 giugno
La notte è passata bene con un bel venticello fresco proveniente da nord che ha rinfrescato il camper al punto che in piena notte abbiamo dovuto coprirci con una coperta.
Al mattino siamo di nuovo in spiaggia, mare cristallino e poca gente nelle prime ore della mattina.
All’ ora di pranzo andiamo a mangiare al bar ristorante presente in spiaggia. I prezzi sono contenuti, più bassi rispetto alla Toscana.
Il pomeriggio io rientro in spiaggia mentre Paola preferisce riposarsi in camper.
Nel tardo pomeriggio tiro giù la MTB ed inizio un giro.
Faccio pochi km e si spacca la catena, mi fermo per la riparazione.
Dopo mezz’ora con le mani tutte nere la riparazione è fatta. Decido però di rientrare per controllare meglio lo stato della catena.
Arrivato al camper riceve Paola una telefonata da nostra figlia che qualcuno ha trovato il mio cellulare a terra e vorrebbe restituirlo.
Io non mi ero nemmeno accorto di averlo perso era sul borsello della MTB ed eventualmente rovesciando la bici per la catena si deve essere mosso dalla sua sede.
Chiamo il numero di Sabrina che ha ritrovato il mio Cell e con la bici mi reco da lei.
Un bellissimo incontro di lei con il suo compagno. Due splendide persone.
Torno al parcheggio controllo la catena poi cena e gelato al bar Oasi è l’ altro bar presente sulla spiaggia, infine tramonto sul mare.
21 giugno
Spiaggia al mattino e nella passeggiata lungo la splendida spiaggia nel luogo meno frequentato incontro almeno 4 esemplari di Fratino, si tratta di piccoli uccelli che nidificano sulla spiaggia. Non bisogna avvicinarsi troppo per non disturbarli sono una specie minacciata di estinzione.
A pranzo mangiamo all’Oasi.
Dopo mangiato torniamo in camper con i ventilatori accesi si riesce anche a riposare per fare passare le ore più calde.
Nel pomeriggio mi accorgo che la ruota posteriore della e-bike è sgonfia. La smonto e sostituisco la camera d’aria. Monto in sella per fare un giro prima tappa il campeggio.
Arrivato al campeggio parlo con la proprietaria è aperto dal primo marzo fino al 31 ottobre, ha la possibilità di scaricare e caricare le acque per il camper ed è dotato di 6 bungalow con bagno interno ma sprovvisti di cucina. Costo della piazzola in giugno è 13€, più 12€ a persona.
Finita la visita al campeggio riparto con la bici ma dopo pochi metri si rompe di nuovo la catena, è ormai troppo logora. La riparo e torno al camper.
Posata la bici vado in spiaggia dove mi aspetta Paola.
Anche oggi ammiriamo uno spettacolare tramonto sul mare.
Tornati al camper ceniamo, una fresca brezza notturna ed un coro di ranocchie ci cullerà nella notte.
22 giugno Domenica
Al mattino ci rechiamo in spiaggia lasciamo l’ombrellone e le sdraio e camminiamo lungo la battigia nella direzione dove abbiamo visto i Fratini. Dopo un po’ li vediamo correre dalla spiaggia al mare, cercano piccoli insetti sono molto svelti a muoversi e attenti ai bagnanti che si avvicinano troppo. Fanno il nido sulla sabbia e se vengono disturbati scappano. Le uova sono talmente mimetiche del colore della sabbia che si rischia di calpestarle, meglio rimanere sulla battigia. Lo zoom della mia fotocamera è sufficiente per scattare buone immagini.
All’ ora di pranzo andiamo al bar ristorante sulla spiaggia chiamato Piscinas, rispetto al bar Oasi ha i prezzi migliori e i piatti più abbondanti.
AA Capo Spartivento
23 giugno
Solito bagno al mattino in un’acqua trasparentissima, poi pranzo al bar ristorante Piscinas e appena pronti partiamo da Piscinas in direzione di Cagliari dove dobbiamo recarci da Decathlon per comprare una nuova catena per la mia e-mtb.
Arriviamo al centro commerciale e facciamo l’ acquisto
Riprendiamo direzione per Chia uno dei posti più affascinanti della Sardegna.
Attraversiamo costeggiandole le saline di Molentargius con i suoi fenicotteri rosa e dall’ altra sponda della strada la spiaggia e il mare.
Lungo la strada ci fermiamo ad un supermercato MD per prendere l’acqua da bere, birra rigorosamente Ichnusa e altri generi alimentari.
Arrivati a Chia notiamo con soddisfazione che al posto delgli antiecologici campi da golf criticati nei precedenti viaggi per l’ enorme consumo di acqua c’è un maneggio.
Poco più giù c’è l’ area camper in cui ci fermeremo due giorni, il tempo di riposarci, scaricare i serbatoi e fare di nuovo il pieno d’acqua.
Nella grossa area AA ci fermiamo in fondo a destra al confine con lo stagno popolato di fenicotteri rosa.
È stata una bella sorpresa trovare lo stagno pieno d’ acqua la scorsa volta era completamente prosciugato e ovviamente senza fenicotteri, era usato come pista di atterraggio dei deltaplani a motore.
Ora invece dal finestrino del nostro camper possiamo fare con lo zoom della mia fotocamera delle ottime foto dei fenicotteri.
24 giugno
Al mattino ci rechiamo al mare, qui rispetto a Piscinas la sabbia è più bianca e fina dando al mare una bellissima colorazione turchese.
Per l’ ora di pranzo torniamo al camper e ci cuciniano un bel pranzetto.
Fa molto caldo il termometro segna 33 gradi.
Ormai il caldo che un tempo faceva a luglio lo fa già a giugno; la prossima volta che verremo in Sardegna anticiperemo a maggio o verremo ad ottobre.
La notte poi qui non rinfresca come a Piscinas e bisogna stare con i ventilatori accesi anche di notte.
Capo Malfatano

25 giugno
Al mattino siamo di nuovo in spiaggia, ma a metà mattinata torniamo per preparare il camper per la partenza.
Scarichiamo e carichiamo l’ acqua.
Paghiamo e partiamo. Nell’ avviare il motore appare l’ avviso ‘controllare olio motore’.
Controllo con l’ asticella che segnala il livello minimo.
Preferisco quindi andare a cercare un distributore per aggiungere l’olio e per farlo è meglio procedere verso Cagliari.
Incontriamo diversi distributori ma tutti che erogano solo carburante in self service fino ad entrare in autostrada dove al primo casello ci fermiamo acquistiamo l’ olio e l’ aggiungo.
Pranziamo al distributore che fornisce anche pasti, poi ripartiamo in direzione Capo Malfatano che è vicino alla bellissima spiaggia Tuaredda.
Ci vogliamo fermare a Capo Malfatano perché qui è un posto idoneo per mettere in acqua il nostro gommone Selva che abbiamo sgonfio nel gavone.
Percorriamo la strada provinciale 71 che costeggia il mare, superata la spiaggia Tuaredda dopo pochissimi km sulla sinistra c’è una strada sterrata che costeggia il mare, poco dopo c’è un ristorante con pontile per barca, lo superiamo e parcheggiamo in uno stradello accanto a un piccolo punto di attacco per barche.
Serata tranquilla a guardare il mare.
Spiaggia Tuarredda

26 luglio
Verso le 8 incominciamo a scaricare il gommone e tutta l’ attrezzatura e la portiamo in spiaggia.
Gonfiamo il gommone che è a chiglia rigida ma ripiegabile.
È la prima volta che lo mettiamo in acqua.
Verso le 9 partiamo prima a remi poi accendo il motore elettrico che ho ricaricato tramite il solare del camper.
Un po’ emozionati per l’ evento ci avviamo lentamente stando attenti a non finire su qualche scoglio poco profondo.
Prendiamo il largo e ci dirigiamo verso la spiaggia Tuaredda. La baia è già piena di barche all’ ancora, le superiamo e cerchiamo un punto di approdo in spiaggia ma l’ affollamento di ombrelloni è già notevole nonostante sia ancora giugno e giovedì.
Trovato uno spazio spiaggiamo il gommone e facciamo i bagni migliori in un’ acqua trasparentissima.
Finiti i bagni e le riprese video, rimettiamo in acqua il gommone e torniamo al camper.
Nella piccola spiaggetta vicino al camper piantiamo l’ ombrellone, e mangiamo.
27 giugno
Si replica come il giorno precedente; al mattino partiamo con il gommone per la spiaggia Tuaredda. Arriviamo un’ ora prima del giorno precedente e ci godiamo la trasparenza dell’ acqua.
Verso le 11 però il vento rinforza e soffia in direzione contraria al nostro ritorno, qualche ombrellone incomincia a volare sulla spiaggia. Quindi preferiamo rientrare, le onde si alzano ma non ci disturbano.
Tornati al camper ci dirigiamo verso il ristorante presente li vicino.
Si mangia bene ma il menù è fisso da 38€ o in alternativa uno ridotto a 28€ con solo antipasto e primo, tutto a base di pesce.
Dopo questa bella mangiata pomeriggio di relax.
La sera sgonfiamo il gommone e lo riponiamo nel camper.
È ormai sera quando partiamo ma fatti pochi km ci fermiamo alla prima piazzola sulla strada con una splendida visione dell’ isola Tuaredda.
Passo Ghenna
28 giugno
Partiamo alla mattina in direzione del Parco del Gennargentu.
Arriviamo verso le 14 a passo Ghenna c’è fresco e una atmosfera di montagna che invita a fare passeggiate tra queste ripide rocce con evidenti massi di roccia che sono franate. Alcune hanno danneggiato il paracarro in ferro ai bordi della strada.
Ne approfittiamo del fresco per ripulire il camper e riparare qualche piccolo guasto.
29 giugno
Al primo mattino inizio un giro in E-mtb seguendo la strada verso l’altipiano. Ogni tanto mi fermo per scattare qualche foto.
Al pascolo si incontrano mucche che si godono l’ ombra.
Ad un certo punto mi raggiunge Gianfranco un altro in E-mtb. Facciamo subito amicizia e decidiamo di proseguire insieme.
Prendiamo la direzione che va verso il fiume Flumineddu. La strada è a tratti sterrata e a tratti lastricata, a tratti sottobosco. È molto divertente e scende fino ad un certo punto che è sbarrata.
Decidiamo di interrompere lì e tornare indietro, verso le 12 siamo al camper, ci beviamo una acqua frizzante e fresca alla menta presa dal frigo, ci salutiamo.
Pranziamo al ristorante posto accanto all’ incrocio.
Dopo pranzo decidiamo di fare una variante al nostro programma visto il clima fresco della montagna decidiamo di rimanere e non partire per cala Banana posta a pochi km dal porto di Olbia. Ci spostiamo però sull’altipiano meta del mio giro in bicicletta dove oltre ad un panorama meraviglioso c’è anche una buona ventilazione.
La strada per arrivarci è asfaltata ma pericolosa per la minaccia di frane, inoltre per un tratto è a curve e si restringe e se si incontra un altro veicolo in senso contrario sono dolori. Avanziamo lentamente suonando per avvisare della nostra presenza.
Incontriamo un’ auto che però riusciamo a far passare approfittando di un piccolo slargo.
Arrivati sull’altipiano appena finisce la strada asfaltata c’è un parcheggio delimitato da massi. Ci mettiamo lì e ci godiamo la natura incontaminata, apriamo i finestrini e gli oblò e una fresca aria refrigera tutto il camper.
Verso metà pomeriggio arriva una squadra composta da auto targate Austria e molte moto anche italiane, veniamo completamente circondati da questo inconsueto gruppo. Parlando con uno dei motociclisti con pettorina arancione e scritta ‘assistenza tecnica’ ci spiega che sono lì per girare uno spot pubblicitario di un casco da motociclista, il gruppo austriaco è assistito da una associazione sarda che si è occupata della logistica.
La compagnia è molto rumorosa ma ci assicurano che dopo circa un’ oretta o poco più se ne andranno.
Tuttavia facciamo amicizia con il servizio tecnico sardo. Il gruppo di motociclisti parte insieme all’ auto scoperta con dietro una telecamera radiocomandata vanno a girare lo spot con la cornice di una natura fantastica.
Finito il lavoro ripartono tutti e il silenzio ritorna, interrotto solo dallo scampanellio dei greggi di capre o il raglio di alcuni asinelli che pascolano liberi e si lasciano accarezzare.
Traghetto per Civitavecchia
30 giugno
È il giorno della partenza siamo a poco più di 100 chilometri da Olbia ma il navigatore segna quasi 2 ore di viaggio. Il traghetto partirà alle 12 e quindi ci mettiamo in viaggio già alle 8.
La notte è stata molto fresca e il termometro del camper segna 15 gradi ma il sole appena sorto comincia a scaldare e fare salire il termometro.
Percorriamo il tratto critico franoso ed incrociamo un pick up e siamo costretti a fare retromarcia in un tratto di forte discesa fino ad una curva con uno slargo che ci consente di farci da parte. Il resto della strada non ci lascia sorprese.
Il paesaggio lungo la strada per Olbia è spettacolare con queste montagne verdi puntinate da macchie gialle di alberi in fiore.
Arriviamo poco prima delle 10 al porto e ci mettiamo in coda.
Il sole scalda ma con i ventilatori accesi in camper non si suda.
Verso le 11,30 ci fanno salire sul traghetto l’ avventura in Sardegna si conclude.
Per vedere le località visitate nei viaggi precedenti https://www.arcipelagoverde.it/italia/sardegna.aspx